Il clarinetto è uno strumento aerofono ad ancia semplice battente. Difficile? Lasciate che vi spieghi meglio. Per cominciare, il clarinetto è uno strumento a fiato: questo vuol dire che, per suonare, ha bisogno di qualcuno che ci soffi dentro. Chiaro? Bene, per l’organologia, cioè la disciplina che studia il funzionamento degli strumenti musicali, questa famiglia di strumenti si chiama famiglia degli aerofoni. Detto questo, il clarinetto per funzionare ha bisogno di un’ancia, cioè una linguetta di canna che, stimolata dal fiato dell’esecutore, vibri e dia origine al suono. Sufficiente? No, ci stiamo dimenticando l’ultima parte della definizione, ossia battente. Dove batte l’ancia? L’ancia batte su una struttura chiamata bocchino o becco. Tra l’ancia e il becco c’è uno spazio che permette all’ancia stessa di vibrare, sollecitata dall’aria dell’esecutore; il movimento oscillatorio dell’ancia tra il labbro dell’esecutore e l’estremità superiore del bocchino, si traduce in un’onda sonora. L’ancia e il bocchino sono tenuti insieme da una struttura chiamata fascetta. Ecco come nasce il suono del clarinetto.
Lo strumento, costruito solitamente in ebano, invece, si divide nelle seguenti parti:
- come già accennato, il bocchino;
- il barilotto
- il pezzo superiore
- il pezzo inferiore
- la campana, o padiglione.
Qualche immagine sarà certamente di aiuto. Per qualsiasi dubbio, non esitate a contattarmi!






